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Taglio cocaina: cosa significa

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Il consumo di cocaina è un’attività che coinvolge circa 3.9 milioni di persone in Europa, 2.6 milioni dei quali giovani. Si tratta di una sostanza particolarmente pericolosa in quanto può comportare importanti danni sul fisico e sulla mente di chi la utilizza e ne abusa.

I danni da cocaina possono essere riscontrati sia nel breve periodo, sia nel caso di assunzione a lungo termine in modalità differenti a seconda della quantità di droga utilizzata e da come questa viene tagliata. Infatti, è proprio il taglio della cocaina ad essere un elemento discriminante nel grado di tossicità dell’assunzione della singola dose di cocaina. Vediamo quindi cosa si intenda per taglio della cocaina e quali sono le sostanze utilizzate per farlo.

 

Cosa significa tagliare la cocaina

La cocaina è, dal punto di vista chimico, niente di più di un cloridrato di cocaina, un prodotto che viene sintetizzato in laboratorio da molti anni. Quando purissima, la cocaina assume particolari caratteristiche che vengono meno quando viene tagliata: con questo termine infatti si indica il processo attraverso il quale la droga viene unita ad altre sostanze di vario tipo e natura.

Le sostanze utilizzate più comunemente per tagliare la cocaina sono il cemento, il latte in polvere, il talco e lo zucchero: queste vengono aggiunte con lo scopo principale di aumentare il peso della dose, consentendo agli spacciatori di venderla come se fosse cocaina purissima.

Esiste poi una seconda categoria di sostanze da taglio che vengono unite al cloridato di cocaina per potenziare gli effetti stupefacenti della cocaina: tra questi la lidocainal xilocaina e la procainal novacaina sono impiegati per aumentare l’effetto anestetico, mentre le anfetamine per incrementare quelli stimolanti.

Alle componenti fino ad ora citate, è opportuno ricordare come purtroppo spesso vengano aggiunte sostanze potenzialmente tossiche per il nostro organismo e che, una volta inalate o assunte per via endovenosa, possono perfino portare alla morte. Tra queste la stricnina (un famoso e molto usato veleno per i topi) e l’antiparassitario levamisole che provoca la diminuzione delle difese immunitarie inibendo la produzione dei globuli bianchi: viene impiegato ampiamente dal momento che si presenta molto simile al cloridrato di cocaina ossia bianco e cristallino.

Particolare attenzione deve poi essere riservata alla atropina, un derivato della pianta belladonna, che è estremamente tossico per gli esseri umani: può causare infatti non solo psicosi e allucinazioni, ma anche il collasso cardiaco.

 

Danni da cocaina tagliata male sul cervello

I danni da cocaina tagliata male sono riscontrabili non solo sul sistema cardio polmonare, ma anche su quello gastrointestinale e sul sistema nervoso. In particolare, dal punto di vista neurologico, la cocaina interviene sui neuro recettori aumentando la produzione di dopamina. Un livello maggiore di dopamina determina un cambiamento nel comportamento di chi assume questa sostanza stupefacente, diventando – usualmente – più aggressivo nei confronti del mondo esterno. Inoltre, la dopamina è coinvolta nel meccanismo della ricompensa e del desiderio secondo il quale il cervello registra con intensità aumentata il benessere psicofisico dovuto dall’assunzione di cocaina ed è spinto a ricreare le circostanze per replicare quello stato, inducendo alla dipendenza.

Qualora si avesse consapevolezza di questo stato patologico o lo si riscontrasse in una persona vicina è fondamentale porvi rimedio: rTMS Italia offre ai propri pazienti il protocollo innovativo della stimolazione magnetica transcranica ripetitiva che trova applicazione in trattamenti indolori, senza l’uso di medicinali e che non presuppone il ricovero in una struttura apposita.

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30/6/2023
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